martedì 27 dicembre 2022

I rimedi della nonna :la ciarèda (la chiarata).

 



I rimedi della nonna :la ciarèda (la chiarata).

Tanti di noi bambini di " appena ieri", avranno sentito parlare o provato da piccoli le "chiarate" che anche mia nonna ha fatto a me e agli bambini di casa, quando giocando e saltando ci si storceva una caviglia o un polso.

Sbatteva una chiara d'uovo, ci metteva un po' di aceto e farina e in questa pappina densa bagnava delle fettucce di tela che poi ci avvolgeva attorno all'arto dolorante....Questa fasciatura era un rimedio infallibile: asciugandosi si attaccava e si induriva attorno al gonfiore e dopo alcuni giorni la caviglia o il polso erano guariti!

Fonte; LA CAMPAGNA APPENA IERI gruppo FB

sabato 17 dicembre 2022

Rimedi naturali per il raffreddore di Lelord


 Rimedi naturali per il raffreddore di Lelord

Da secoli gli islandesi curano il naso intasato e congestionato immergendolo ripetutamente in una bacinella di acqua molto fredda.E questa non è che una variante della cura degli esquimesi che lo fanno con la neve.

In pratica il calore dilata mentre il freddo contrae.

La neve gelata , contraendo le mucose congestionate delle vie respiratorie, determina l'espulsione del muco che vi si è accumulato.

Un altro metodo è fare e bere un buon brodo caldo di pollo( di cui ricordo l'uso dei miei bisnonni)e questo serve molto bene per stroncare velocemente il raffreddore.

In Ecuador molti indigeni fanno un infuso di piccioli di ciliegia( ricchi di vitamina C)

Si prepara versando 2 tazze di acqua bollente su una manciata di piccioli, coprire la pentola e lasciare bollire per 15 minuti.

Dopo aver filtrato si aggiunge mezza tazza di miele per ottenere uno sciroppo, da fare 1/2 volte alla settimana.

martedì 13 dicembre 2022

Proprietà dell'erba cipollina


 

Erba Cipollina

Allium Schoenoprasum

 

INFORMAZIONI BOTANICHE E DI COLTIVAZIONE

L’erba cipollina è rustica, poco esigente, che non richiede particolare attenzioni. Cresce bene sia nelle zone soleggiate che in quelle in leggera ombra.


E’ una pianta che va annaffiata abbondantemente soprattutto nel periodo estivo facendo attenzione a non lasciare ristagni idrici nel terreno.

Cresce bene un po’ ovunque ma preferisce terreni freschi, leggeri, di medio impasto, sciolti e ben drenanti.Ogni anno, verso la fine dell’inverno, si interra del concime organico ben maturo che sarà sufficiente per tutta la stagione di crescita.


PROPRIETA’ TERAPEUTICHE

I tessuti dell’erba cipollina sono ricchi di sali minerali (zolfo, calcio, fosforo, ferro e potassio), vitamine (gruppo B, PP, A e C), flavonoidi, carboidrati, fibre, proteine, grassi, composti organici solforati quali alliina e alliacina, acido glicolico, polifenoli e antocianine nei fiori.


Ha proprietà antiossidanti, antisettiche e battericide e pertanto può essere utilizzata per fare cataplasmi per curare l’acne, le punture di insetti, per le scottature e le screpolature. E’ stato inoltre dimostrato che gli estratti soprattutto delle foglie hanno spiccate proprietà diuretiche, vasodilatatrici, ipotensive, antiossidanti, antiscorbutiche, espettoranti, cardiotoniche e stimolanti, cicatrizzanti, digestive, lassative e carminative, emollienti e revulsive.


USO IN CUCINA

Complementari: peperoncino, dragoncello, tarassaco, cerfoglio.

Proprietà: aromatiche, digestive.

Ricette: salsa tartara e salsa bernese, senape e mostarda, per profumare la maionese, anche nel pollo.

Abbinamenti: insalate, uova, con il pesce e i crostacei, con le carni bianche. nelle patate lesse in insalata tagliare con le forbici mm. di erba cipollina e miscelare bene. Un profumo molto salutare!



Proprietà terapeutiche della lavanda


 


PROPRIETA’ TERAPEUTICHE

Le inalazioni di infuso di lavanda calmano il raffreddore, la tosse e hanno un’azione positiva per chi ha problemi respiratori.

I risciacqui con infuso di lavanda hanno un’azione disinfettante per la bocca e sono rinfrescanti per l’alito.

La lavanda viene anche usata per fare bagni tonificanti e rilassanti versando qualche goccia di olio essenziale nell’acqua calda.

L’infuso di lavanda viene usato per risciacquare i capelli grassi e l’olio, applicato al cuoio capelluto, massaggiando delicatamente, facilita la crescita dei capelli.

Con la lavanda si preparano anche dei tonici astringenti per i pori dilatati della pelle.

Molto particolare e profumato è il miele di lavanda molto adatto per curare le affezioni broncopolmonari.


USO IN CUCINA

Risotti, miele, dolci, biscotti e infusi. Abbinamenti: Normalmente la lavanda è poco usata per scopi alimentari. Viene però usata per aromatizzare il vino bianco e l’aceto, per preparare gelatine, per aromatizzare i dolci.( deliziosa la crema inglese con la lavanda, cospargere di zucchero e con la piastra calda abbrustolire lo zucchero)


Con la lavanda si possono preparare infusi, estratti ed essenze da bere, oppure eccezionali prodotti per la cura del corpo, quali lavaggi e impacchi, lozioni, olii e, naturalmente, l’acqua di lavanda.


COSMESI

Per le pregevoli caratteristiche del profumo delle infiorescenze, la pianta di Lavanda ha sempre avuto un largo utilizzo popolare per impartire un gradevole profumo alle biancherie fresche di bucato, tanto che le prime notizie sulle tecniche di coltivazione risalgono alla fine del XVI secolo.

Il nome francese lavande, è derivato dal verbo lavare.


giovedì 8 dicembre 2022

Le proprietà dell'aglio in caso di influenza


 

Quando nel1965 , una epidemia di influenza minacciò la Russia , quel governo decretò una fornitura supplementare di aglio.

Gli scienziati sovietici avevano condotto studi approfonditi su questo vegetale e sul maggiore quotidiano apparvero inviti a mangiare più aglio possibile in virtù delle  sue proprietà profilattichr nei confronti dell'influenza.

Nell'inverno del 1972 l'epidemia di influenza britannica che causò molti morti nel mondo il 15 febbraio 1973  L'Associaded press  diramava questa notizia:

L'EPIDEMIA DI INFLUENZA IN ITALIA HA DECORSO BENIGNO

E questo perchè nel nostro paese il consumo dell'aglio era molto presente.

Oggi si tende a martoriarlo con l'idea dell' alito etc . ma un consumo continuo preserva da questi inconvenienti.

Tratto da Rimedi popolari di Lelord Kordel

martedì 6 dicembre 2022

Sale al rosmarino, per cucinare o per bagni rilassanti


Sale al rosmarino, per cucinare o per bagni rilassanti


Ingredienti:

alcuni rametti di rosmarino fatti essiccare, sale grosso, pestello e mortaio, vaso di vetro.
Raccogliete il rosmarino e ponetelo ad essiccare vicino ad una fonte di calore.
Una volta essiccato staccate tutti gli aghini, conservate i bastoncini che vi serviranno al posto del classico stuzzicadenti per gli spiedini.






Unite poi una manciata di sale grosso e mescolate sul piano di legno, ponete poi il tutto nel pestello e macinate della grana che più vi piace.


Ho trovato online questo pestello artigianale del Pollino, molto bello: se cercate in rete e vi interessa lo trovate


Ma io uso anche il vecchio macinacaffè che ho ereditato dai nonni e la grana è finissima, ideale però per cucinare e non per i bagni salutari.


Versare poi in un vasetto di vetro, chiudere e tenere sempre a portata di mano per....

.. salare la carne e l'arrosto, per insaporire un formaggio fresco e molle, per profumare il pane  o la focaccia cotte in casa.


Oppure per un bagno rilassante e depurante.

In questo caso prendete un sacchettino di tela, versate 1 o 2 cucchiai del composto, chiudete bene e inseritelo nella vasca di acqua calda.





 

lunedì 5 dicembre 2022

Sapone ai petali o essenza bio di rosa

 


Io ho maturato un insieme di orticarie usando prodotti industriali per lavarmi , quindi ho cercato di trovare una ricetta semplice da fare e bio. Io ve la propongo. Richiede i petali di rosa, ma se usate una essenza bio dovrebbe andare bene.

Procedimento:

Procuratevi un sapone bio, al cocco o comunque privo di altre essenze.

Grattuggia il sapone e ponilo sul gas a fuoco lento per scioglierlo.

A questo punto aggiungi i petali di rosa ( che devono essere senza trattamenti, purissimi) o l'essenza bio.

Io uso poi un contenitore ben pulito e verso il composto.

Alla fine, quando è solidificato , lo estraggo e lo taglio a rettangolo.




domenica 4 dicembre 2022

Pioppo tremulo

 

Curiosità:

Si rinnova per seme o separando i polloni radicali. Il Pioppo tremolo è scarsamente utilizzato nei rimboschimenti nonostante la sua capacità di colonizzare terreni poveri e detritici. Il legno chiaro, tenero ed omogeneo, non è di gran pregio; si usa principalmente per imballaggi, lavori ordinari e dall’industria cartaria. Il fogliame è appetito dal bestiame. I germogli vengono utilizzati per la preparazione di un unguento efficace per trattare bruciature ed emorroidi. La corteccia viene utilizzata per la concia delle pelli. da :

https://www.sardegnaforeste.it/flora/pioppo-tremulo


Riguardo ai fiori di Bach riporto la notizia, ma solo per amore di divulgazione


Fiore di Bach

Il pioppo tremolo  è uno dei fiori di Bach, 38 rimedi naturali individuati dal medico britannico Edward Bach, che attribuiva a questa pianta proprietà derivanti dalle antiche tradizioni celtiche e greche che la ricollegavano al mondo dell'aldilà. Bach consigliava l'assunzione dell'essenza di aspen a coloro che hanno paura del buio, che soffrono di sonnambulismo, insonnia, risvegli notturni o incubi






L'albero Populus tremula



I fiori del popolus tremula

sabato 3 settembre 2022

LA MORA SELVATICA: il passaggio dell'estate all'autunno, proprietà e usi

 

   LA MORA SELVATICA: il passaggio dell'estate all'autunno.


La gustosa mora selvatica è il frutto del rovo (Rubus ulmifolius), un arbusto spinoso che appartiene alla famiglia delle Rosaceae. 

Il rovo è una pianta arbustiva, semicaducifoglia, che può raggiungere i 2-3 m di altezza e altrettanti in larghezza a causa dei nuovi getti che annualmente si sviluppano dalle radici,  le foglie sono composte da 3-5 foglioline di forma ovale dai margini dentellati con apice acuto, la superficie superiore è verde e glabra, mentre la pagina inferiore è bianca e tomentosa. I fiori ermafroditi sono composti da 5 petali di colore rosa o biancastro,  riuniti in racemi, fioriscono a giugno, i frutti sono le more composte da numerose piccole drupe tondeggianti, di colore nero-rossastro e  contenenti ciascuna un piccolo semino. È una specie molto comune, cresce dal mare alle zone montane in tutta Italia, predilige suoli ricchi di nutrimenti, leggermente acidi, si trova nei boschi umidi,  ai margini delle foreste, nelle radure, luogo le siepi e nei terreni incolti, è una pianta infestante che si diffonde rapidamente sul terreno, creando spesso grovigli quasi inestricabili che tendono a soffocare le altre essenze e la sua eccessiva presenza indica situazioni di degrado del bosco. 

Il nome "Rubus" deriva dal latino "ruber", cioè "rosso" e potrebbe indicare il colore dei frutti immaturi, mentre "ulmifolius" descrive la forma delle foglie che sono simili a quelle dell'olmo campestre (Ulmus minor).

Il rovo e i suoi frutti erano già conosciuti per le proprietà mediche a partire da Ippocrate (460 a.C.) e successivamente da Dioscoride e Galeno che consigliavano le more per la cura della gotta, tanto è vero che era chiamata "la bacca della gotta ", inoltre attribuivano persino la capacità di annientare il veleno dei serpenti e ne sottolineavano le virtù astringenti della foglie e delle radici.

Nei suoi scritti, Santa Ildegarda affermava che le more sono più calde che fredde e sono facilmente digeribili e adatte sia ai sani che ai malati e il succo di more ha un'azione benefica sul fegato. 

I gitani spagnoli usavano una miscela di more, vino e foglie di rovo per stimolare le bestie da soma, i germogli e i frutti erano usati per tingere tessuti,  pelli di animali e "a far neri i capelli ".

La mora è considerata una pianta femminile, legata al pianeta Venere, all'elemento acqua, è sacra alla dea Brigid e al Dio Lugh, per i Romani era sacra a Saturno. Si riteneva che un cespuglio di rovo che formava un arco naturale avesse un enorme potere curativo e chi lo attraversasse per tre volte, in direzione est-ovest, sarebbe guarito da tosse e reumatismi. Le foglie di rovo erano usati per rituali di ricchezza e prosperità,  per curare le scottature si emergevano 9 foglie in acqua di sorgente e si applicavano sulla parte interessata, ripetendo 3 volte per ogni foglia l' invocazione a Brigid:"Tre donne vennero dall'Est. Una con il fuoco e due con il ghiaccio. Via il fuoco, che rimanga il ghiaccio".  

I Celti definivano la mora di rovo con il termine "Muin", con questo nome si indicava anche l'insegnamento e l'istruzione, inoltre era la stessa parola con cui designano anche la vite in quando anche dalle more, come dall'una, ottenevano una bevanda inebriante usata in particolari riti. Il rovo è una pianta gradita alle Fate e esse sono molto golose delle more, soprattutto negli ultimi giorni di settembre.

Oltre ai frutti, che maturano tra luglio e settembre, del rovo si utilizzano i giovani getti che si raccolgono a primavera e le foglie, il cui tempo balsamico è primavera-estate.

Le more sono ricche di fibre, vitamina C, vitamina K, acido folico, magnesio, potassio, calcio e ferro e hanno proprietà aromatiche, vitaminizzanti,  antiscorbutiche, antinfiammatorie, depurative, antiossidanti e vulnerarie, per uso interno possono dare sollievo come astringenti e regolatori intestinali. 

Grazie ai tannini che contengono le foglie, in infuso sono indicate in caso di diarrea, infiammazioni intestinali e cistiti, mentre il decotto si può usare per sciacqui e gargarismi per afte, mal di gola, gengiviti e come lozione detergente per il viso, inoltre tritate hanno azione cicatrizzante per tagli e piccole ferite. 

In cucina i getti primaverili si consumano lessati e conditi con olio e aceto o in frittata, mentre i frutti, oltre che gustati freschi, possono essere trasformati in succhi, confetture, gelatine, sciroppi e gelati, oppure diventare gli ingredienti di torte e dolci. I valori nutrizionali per 100 gr di prodotto sono 8,1 gr di carboidrati, 8,1 gr di zuccheri, 1,3 gr di proteine, 3,2 gr di fibre e forniscono circa 44 kcal.

Secondo la tradizione dopo l’11 ottobre le more non sono più buone, perché una leggenda narra che quando Lucifero fu cacciato dal Paradiso cadde in un arbusto di more e infuriato scagliò una maledizione contro questa pianta e questo accadde proprio l’11 ottobre.  ( nota mia: prendetela come leggenda, non è detto)

di Mascia herbana





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martedì 30 agosto 2022

Miele di trifoglio

 

Miele di trifoglio

Il trifoglio (Trifolium alexandrinum, Trifolium repens, Trifolium incarnatum, della famiglia delle leguminose) è il genere più vasto delle leguminose, arrivando a comprendere 69 specie, spontanee o coltivate come foraggere nei prati monofiti – composti da un’unica specie – oppure in formazioni prative temporanee o permanenti e pascolive polifite in consociazione con graminacee. Si tratta di piante annuali o perenni.

Il trifoglio incarnato è una specie annuale che prevede un solo sfalcio, pianta interessante per i terreni asciutti e poveri di calcare. Preferisce il clima temperato-fresco, è diffuso soprattutto nel viterbese e nell’agro romano, ma vegeta bene anche in Italia meridionale

Fiorisce da aprile a luglio.

Il trifoglio alessandrino è una specie annuale, adatto ai ripetuti sfalci (2-5), predilige i terreni fertili, sia sciolti che argillosi e clima temperato-caldo. Fiorisce da aprile a luglio

Il trifoglio repens, conosciuto come trifoglio bianco, oppure ladino, è una specie bi-triennale in condizioni non umide, mentre è perenne nelle zone irrigue-umide della Lombardia. Nella flora italiana è alquanto comune, lo si ritrova lungo le strade campestri, nei prati, in qualsiasi tipo di terreno tranne in quelli troppo compatti o, all’opposto, troppo sabbiosi. In montagna si spinge fino a 2.000 metri. E’ una componente fondamentale della maggior parte dei millefiori italiani. Fiorisce da maggio a settembre.


caratteristiche organolettiche: colore molto chiaro, bianco latteo o bianco sporco quando cristallizzato; odore e aroma di debole intensità, cristallizza in maniera regolare e molto fine



Proprietà benefiche del miele di trifoglio

Svolge inoltre un' azione antisettica e stimolante per il nostro sistema immunitario. Secondo la medicina naturale, il miele di trifoglio sarebbe un prezioso alleato delle nostre ossa e avrebbe delle importanti proprietà diuretiche e depurative.

Fonte: dal web, varie


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martedì 23 agosto 2022

Il platano, l''albero , i suoi significati e proprietà

 

 IL PLATANO

E' detto l'albero dei filosofi. Ed è presente in moltissimi parchi e nelle strade delle nostre città. Si tratta del Platano, un albero tanto comune quanto potente.


E' una specie molto diffusa nelle zone temperate di tutto il mondo. Esiste un unico genere, Platanus, che è la famiglia delle Platanacee. Che si tratti di una specie molto antica è dimostrato anche dal reperimento di pollini di platano in depositi del Cretaceo. Fu una delle prime famiglie di dicotiledoni ad apparire sulla terra. Nel Quaternario la glaciazione ha relegato il platano nelle zone che oggi noi indichiamo come temperato: Messico ed America del Sud, dove si è differenziato ed evoluto il Platanus occidentalis, Persia, Iran e Bacino del Mediterraneo, dove si è differenziato il Platanus orientalis.

Dell'importanza del platano nel bacino del Mediterraneo è data conferma, per esempio, dal toponimo Teheran che significa “luogo dove crescono i platani”.


E' una specie molto diffusa nelle zone temperate di tutto il mondo. Esiste un unico genere, Platanus, che è la famiglia delle Platanacee. Che si tratti di una specie molto antica è dimostrato anche dal reperimento di pollini di platano in depositi del Cretaceo. Fu una delle prime famiglie di dicotiledoni ad apparire sulla terra. Nel Quaternario la glaciazione ha relegato il platano nelle zone che oggi noi indichiamo come temperato: Messico ed America del Sud, dove si è differenziato ed evoluto il Platanus occidentalis, Persia, Iran e Bacino del Mediterraneo, dove si è differenziato il Platanus orientalis.

Dell'importanza del platano nel bacino del Mediterraneo è data conferma, per esempio, dal toponimo Teheran che significa “luogo dove crescono i platani”. In tutto l'Oriente è considerata una pianta sacra, simbolo di Dio e pertanto piantata vicino ai templi e alle fonti. Nella mitologia, Zeus era solito incontrare Venere sotto un platano. Nel 400 aC fu introdotto in Italia, dove fu pianta molto venerata: si narra che un senatore romano, per rispetto verso la pianta, annaffiasse i suoi platani con il vino.  



Ad Atene filosofi, scrittori ed artisti amavano conversare sotto i platani dell'Accademia.  


È l'albero ombroso per eccellenza che fin dall'antichità è stato magnificato dagli autori più famosi come Ateneo, Platone, Plutarco, Arcadio, lodandolo per il refrigerio e la protezione che offre a quanti si rifugiano sotto i suoi rami. È apprezzato soprattutto in certe zone dell'Oriente dove il caldo e la siccità sono maggiori e l'albero tuttavia vi cresce rigoglioso. Plinio (Storia Naturale XII, 3 e segg.) enumera casi e figure storiche che ammirarono, amarono, preservarono piante di platano magnifiche per la loro grandezza e per le loro grandi foglie che danno il nome alla pianta: platys è in greco “largo” . Gli antichi ebbero un vero culto per questa pianta. Una fu portata attraverso il Mare Ionio per collocarla sulla tomba di Diomede.

Dioniso il Vecchio ne adornò la sua capitale ea Roma si annaffiava col vino un superbo esemplare. È simbolo della Capacità, dell'Ingegno, del Ristoro, della Magnificenza per la dimensione e l'imponenza. 



GEMMOTERAPIA E FITOTERAPIA 


Del platano si utilizza nella cura dei disturbi della pelle, in fitoterapia, le gemme per ottenere il macerato glicerinato con azione sfiammante.


Le indicazioni sono prevalentemente quelle cutanee, quindi acne giovanile, vitiligine, dermatiti, calazio (infiammazione delle ghiandole sebacee di Meibomio lo spessore lungo delle palpebre inferiori e superiori dell'occhio) e blefarite (infiammazione delle palpebre).


In gemmoterapia si utilizza nelle affezioni dermatologiche.


Secondo la medicina tradizionale, per la sua azione antinfiammatoria, azione esplicata soprattutto a livello cutaneo, il macerato di gemme di platano è utile, come coadiuvante, nella cura dell'acne rosacea, della psoriasi e della vitiligine che sono patologie autoimmuni.

https://www.cam.tv/orys/blog/


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venerdì 19 agosto 2022

Miele di tarassaco, le proprietà



 Miele di tarassaco, le proprietà

Come avviene per la pianta anche il miele di tarassaco è conosciuto per le sue proprietà depurative e diuretiche, ma aiuta anche la digestione ed è ricco di vitamine e sali minerali.
Il tarassaco
Il tarassaco è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente in zone pianeggianti e montuose, fino ai 2000 metri di altezza. Le foglie hanno proprietà depurative e stimolano l’attività epatica, mentre la radice è usata come diuretico e, tostata, come surrogato del caffè. Il fiore sboccia proprio all’inizio del periodo primaverile. Questo rende particolarmente difficile la produzione di un miele di tarassaco mono-floreale. L’apicoltore, infatti, per ottenerlo deve avere delle api che hanno svernato bene, forti e quindi pronte alla raccolta appena appaiono i primi fiori. Se così non fosse, il nettare raccolto da questa prima fioritura verrebbe inevitabilmente mischiato ai raccolti successivi.
Caratteristiche del miele di tarassaco
Il miele di tarassaco presenta il tipico colore giallo vivo. Solo se mischiato al miele di salice, per esempio, assume una colorazione più tendente al beige. Ha una cristallizzazione particolarmente veloce e molto spesso si verifica con cristalli piuttosto fini. Questo non rende molto consigliabile una sua prolungata permanenza nei maturatori, da cui poi potrebbe risultare complicato l’invasettamento. Inoltre, presenta un contenuto di acqua piuttosto elevato, attorno al 18-20%. Se non corretto dall’apicoltore, questo può ridurre notevolmente i tempi di conservazione del miele stesso a causa di una probabile fermentazione. Una particolarità che permette di riconoscere immediatamente questo miele è il suo odore molto forte, pungente, penetrante, molto spesso descritto come ammoniacale. A ciò, tuttavia, corrisponde un sapore che ricorda l’infuso di camomilla o, addirittura, il gusto delle caramelle a base di oli essenziali.
Le proprietà peculiari di questo miele sono sicuramente quelle diuretiche, depurative e drenanti. È per questo che molto spesso viene inserito all’interno di diete purificanti o utilizzato per cure che mirano all’eliminazione delle tossine dal nostro organismo. Buon depurativo per tutto il nostro corpo, viene indicato particolarmente per la depurazione dei reni. Importante, così come per tutte le tipologie di miele, è consumarlo grezzo, non sottoposto a lavorazioni che lo privano delle sue preziose qualità. È quindi preferibile scegliere un miele prodotto localmente, magari dall’apicoltore vicino a casa, in modo
, in modo tale da essere sicuri della sua genuinità e origine.







martedì 16 agosto 2022

Proprietà delle carrube e ricette per usarle

 

Le carrube sono considerate un buon sostituto della polvere di cacao: ricche di fibre, ma povere di grassi, come il cacao sono una fonte di antiossidanti, ma non approtano caffeina. Le loro proprietà nutrizionali potrebbero inoltre renderele un alleato contro tosse, influenza e osteoporosi, dolore, allergie e virus.

La carruba è il frutto del Carrubo, un albero sempreverde spontaneo diffuso nell'area mediterranea e originario della Siria, tende infatti a prosperare in climi secchi ed aridi.

Il carrubo è un albero dioico, i fiori di riconoscere se la pianta è o femmina maschio per la loro disposizione, i primi hanno forma tubolare e terminano con uno schiacciamento, mentre le femmine portano cinque filamenti eretti che formano una specie di cilindro schiacciato, diviso da un setto longitudinale.

Raggiunge un'altezza compresa tra i 5 ei 7 metri ma può superare anche i 10, è una pianta rustica, poco esigente, che cresce anche in terreni aridi e poveri, anche molto calcarei, sopporta bene molto i climi caldi ma non quelli freddi .

Storia
Il carrube è originario della zona del Mediterraneo ed è stato portato in Sicilia e in Spagna probabilmente dai popoli arabi ove è diffuso in Marocco e in tutto il Nord Africa.

Nell'antichità era utilizzato come sostentamento per gli uomini, grazie al suo grande potere, mentre ora è stato un po' dimenticato, è anche chiamato “Pane di San Giovanni” perché si dice che il Santo se ne nutriva durante i suoi lunghi periodi di ascesi nel deserto.

Sono anche non come sostituto del cioccolato per chi è allergico al cacao, andiamo ora a scoprire i suoi molteplici usi e proprietà.

Proprietà, valori nutrizionali e benefici della carruba
Le carrube hanno le seguenti proprietà: sono un alimento dimagrante, astringente, antiemorragico, antiacido, antisecretivo gastrico.

La carruba contiene:

10% di acqua,
8,1% di proteine,
34% di zuccheri,
31% di grassi,
fibra e ceneri
I minerali presenti sono rappresentati da potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, selenio e ferro. Sono presenti, inoltre, le vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, K e J e folato alimentare.

Aminoacidi: acido glutammico, acido aspartico, cistina, arginina, alanina, isoleucina, lisina, metionina, prolina, serina, tirosina, treonina, triptofano, valina, istidina, glicina e fenilalanina.

Le carrube hanno un alto potere saziante e sono indicati come sostituto del cioccolato per chi ha problemi di peso, sono anche senza glutine, quindi possono essere mangiate da chi soffre di celiachia o ha un'intolleranza.

Benefici della carruba
Questo frutto è indicatore per diverse problematiche, vediamole insieme:

Problemi intestinali
La carruba ha una funzione regolatrice intestinale ed è quindi particolarmente indicata in casi di stipsi, diarrea e crampi, poiché, tramite un'azione chimica, è in grado di neutralizzare il nocivo stato di acidosi alla base di molti problemi e malattie dell'intestino.

Spesso si usa infatti polvere di carruba per curare i problemi intestinali, assunta insieme ad acqua, té o anche latte (verificate se non siete intolleranti a questa bevanda), da bere in qualsiasi momento della giornata.

Disturbi digestivi
La carruba, grazie alla presenza di fibre e di pectine, assicura la protezione delle mucose, attenuando i disturbi del tratto gastrointestinale come il comune reflusso, con una funzione distensiva.

Colesterolo
Grazie alla presenza di polifenoli è in grado di ridurre il grado di colesterolo e trigliceridi nel sangue, con un'azione benefica per l'organismo. Quest'azione benefica è dovuta alla grande presenza di polifenoli contenuta nelle fibre del carrubo.

Osteoporosi
La carruba è ricca di calcio e fosforo ed è quindi indicata per la prevenzione di questa patologia.

Benefici del fegato
Secondo alcuni studi, le proprietà antiossidanti della carruba contribuiscono a migliorare la salute del fegato, potenziando la sua capacità di disintossicazione, alcuni dicono che il suo potere antiossidante è addirittura superiore a quello del vino rosso.

Controindicazioni del carrubo
Le reazioni allergiche alla carruba sono molto rare ma è sempre bene essere cauti e valutazioni collaterali, è sconsigliata per donne in gravidanza e neonati sotto peso, oltre per chi soffre di diabete e in ogni caso il proprio medico per eventuali interazioni con i farmaci che si assumono regolari, specie quelli per il diabete poiché può variare i livelli di insulina.

Per persone anemiche o che soffrono di insufficienza renale è d'obbligo il proprio medico prima di assumere il carrubo.
Curiosità
Forse non tutti sanno che la parola “carruba” in arabo vuol dire carato, probabilmente utilizzata come unità di misura per l'oro.

Il legno del carrubo, per la sua durata viene usato spesso in falegnameria.

In Marocco, i beri beri consumano i frutti del carrubo per placare i disturbi digestivi, mentre nell'antico Egitto, i suoi baccelli, mescolati a miele, farina d'avena e cera utilizzati per la cura della diarrea e altre malattie, soprattutto intestinali.

Ricette con il carrubo
farina di semi di carrebeIl carrubo si usa in cucina principalmente in due modi: in baccelli interi o sotto forma di farina. Quest'ultima, a sua volta, può essere suddivisa in quella dalla polpa e quella derivata dai semi.

La farina di semi di carruba è un ottimo addensante che ha molti usi in zuppe e gelati mentre la farina della polpa viene spesso utilizzata come surrogato del cacao.

Mescolando la farina di carrube a quella di grano, di riso o di mais è possibile ottenere una pasta speciale, diversa dal solito, ideale da provare in serate da condividere con amici o parenti.

Crema spalmabile alle carrube
Un'alternativa alle creme spalmabili al cacao, con nocciole, zucchero (o altro dolcificante a vostra scelta), olio. Gli ingredienti vengono mescolati con l'ausilio del robot da cucina per ottenere una buonissima e golosissima crema da spalmare, ideale per colazioni e merende per adulti, ragazzi e bambini.

Pane alle carrube
Anche qui, aggiungendo un paio di cucchiai di farina di carrube al vostro impasto per il pane, avrete un pane dolce e profumato, ricordate che la farina di carrube non contiene glutine quindi aggiungerla anche al vostro impasto di farine senza glutine senza guastare il .

Sciroppo e liquore di carrube
A partire dalle carrube si può produrre sciroppo in Portogallo e liquore: il primo è usato per la cura della tosse mentre il secondo è molto diffuso in Turchia, Malta, Spagna, e la nostra Sicilia.

Per prepararlo è sufficiente alcool a 95°, acqua e zucchero, oltre alle carrube ovviamente!

Conclusioni
La carruba è un ottimo sostituto del cacao, e non solo, ha una storia molto importante e sta venendo recentemente sempre più rivalutata per le proprietà benefiche, oltre che come alimento gluten-free, data la recente esplosione di allergie e intolleranze al glutine di frumento .

E' un alimento molto nutriente e ricchissimo di tante sostanze benefiche per il nostro organismo, sempre a patto di non abusarne, valido consiglio per tutti gli alimenti e la vita in generale.

Speriamo di avervi dato spunti utili e interessanti per ampliare il vostro repertorio culinario e aggiungere questo straordinario vegetale, un vero toccasana per l'intestino, un organo importantissimo per il nostro corpo e soprattutto per la digestione, chiave di una perfetta salute.

Curiosità mia: quando vivevo a Milano in una strada adiacente, nello spartitraffico molto ampio avevano piantato molte carrube.


domenica 14 agosto 2022

Proprietà delle foglie di zucca, come autoprodurle

 


Si mangiano le foglie di zucca?

Ebbene è possibile! È un alimento molto commestibile e appetibile. Le foglie di zucca sono ricche di sostanze nutritive che possono contribuire alla qualità e alla longevità della vita. Nonostante la sua ricchezza di vitamine e minerali, le calorie trovate in queste foglie sono molto basse rispetto ad altre verdure.

In Africa, le foglie di zucca vengono solitamente utilizzate per preparare piatti di zuppa locali. In Nigeria, le foglie di zucca chiamate anche Ugu, sono usate per preparare zuppe simili; Zuppa di Egusi, gombo, ogbono, verdura e verdure autoctone. Le foglie di Ugu sono anche usate per preparare stufati di pomodoro, salse, fagioli e porridge.

Includere foglie di zucca nella dieta aumenterà il livello di vitamina A del tuo corpo e può prevenire la crescita di tumori come la prostata e il cancro al seno.

Prevenire l’obesità

Come alimento vegetale, le foglie di zucca possono anche ridurre il rischio di obesità. Interrompe la crescita del grasso corporeo e brucia il grasso in eccesso presente nel corpo. Gli studi hanno scoperto che stimola anche un ottimo indice di massa corporea.

Abbassa la pressione sanguigna

Il potassio è uno dei nutrienti per la salute del cuore. Mangiare cibi ricchi di potassio può prevenire ipertensione, ictus, diabete e altre malattie cardiache. La buona notizia è che questo importante elemento può essere trovato nelle foglie di zucca.


Abbassa la pressione sanguigna nelle persone con ipertensione e può impedire a coloro che non lo hanno di sviluppare la pressione alta.

Potenzia il sistema immunitario

La combinazione di nutrienti vitali a potenziamento immunitario presenti nelle foglie di zucca lo rende uno degli alimenti che hanno la capacità di combattere malattie e infezioni. Ad esempio, il beta-carotene produce vitamina A che protegge il corpo dalle infezioni.


Inoltre, c’è un numero abbondante di vitamina C nelle foglie di zucca (mangiandole crude, poichè l’Acido Ascorbico è termolabile ). La vitamina C rafforza anche il nostro sistema immunitario e ci mantiene in salute.

Ricco di fibre

L’assunzione giornaliera di fibre fa bene al corpo. La fibra aiuta nella digestione del cibo. Inoltre impedisce al sangue di assorbire troppo zucchero. Regola il movimento intestinale che riduce il rischio di cancro al colon .

Altri benefici

Oltre a quanto sopra, le foglie di zucca hanno altri benefici che possono migliorare la salute umana. Può migliorare la salute degli occhi, prevenire l’asma, proteggere i muscoli e prevenire danni alla pelle.


Le foglie di zucca possono essere consumate in vari modi. Può essere preparato come zuppa, aggiunto alle insalate, preparato come dessert o consumato crudo. È essenziale assicurarsi che le foglie non siano troppo cotte per evitare che i nutrienti vengano distrutti. Il modo migliore è mangiare le foglie crude o cotte a metà per il massimo risultato.


Raccogli le foglie giovani

Quando raccogli le foglie di zucca, scegli giovani foglie fresche. Le vecchie foglie non sono commestibili e hanno sottili spine che crescono su di esse. Le foglie più giovani hanno anche delle spine ma le spine sono ancora tenere e possono essere mangiate.

Io ho acquistato una zucca , ho raccolto in un piatto tutti i semi aggiungendo un dito d'acqua.
Ho mangiato la zucca nature che ottima e salutare.Farò un post con le sue proprietà.
Dopo due giorni in un vaso sul balcone ho seminato il tutto lasciato nel piatto e dopo alcuni giorni sono spuntate delle ottime e fresche foglie da consumare.







martedì 9 agosto 2022

Proprietà e benefici dell'ortica

 



Le proprietà diuretiche e antinfiammatorie dell'ortica sono note già da tempo alla medicina popolare, che sfruttano le foglie di questa pianta proprio per favorire la diuresi e per il trattamento di reumatismi, artriti, dolori muscolari e dolori articolari.


Proprietà e benefici dell'ortica

L'ortica è una pianta spontanea molto comune, cui sono attribuite numerose proprietà. In particolare, tra le proprietà dell'ortica spiccano quella:

Tonica;

antinfiammatoria;

diuretico.

Tradizionalmente poi, le foglie dell'ortica sono da sempre utilizzate per migliorare la digestione, come ricostituente, per depurare l'organismo, per favorire la lattazione, per calmare la diarrea e contro l'anemia.Inoltre, trattandosi di un'erba diuretica, l'ortica è impiegata anche per ridurre la ritenzione idrica e la pressione sanguigna e per eliminare gli acidi urici.

L'attività antinfiammatoria dell'ortica è invece sfruttata per trattare malattie reumatiche, lombalfiammagie, sciatalgia, tendiniti, ma inzioni e infezioni a carico anche delle vie urinarie e per la prevenzione e il trattamento della renella. L'ortica è anche in grado di migliorare i sintomi dell'iperplasia prostatica benigna.

L'uso esterno di preparazioni a base di ortica sono infine utili in caso di:

Dermatite seborroica;

seborrea;

caduta dei capelli;

capelli grassi.

 Usi dell'ortica

 Le foglie di ortica contengono clorofilla e vitamine, oltre a clorofilla. I minerali presenti soprattutto nell'ortica sono calcio e potassio, mentre tra le vitamine dell'ortica troviamo vitamina A, B2, C e acido folico. Le foglie di ortica sono utilizzate per l'azione rimineralizzante, ricostituente, antianemica, diuretica, antinfiammatoria e per riequilibrare la flora batterica intestinale. Esternamente, si impiegano per ridurre la dermatite seborroica della pelle e del cuoio capelluto.Con le foglie fresche si possono preparare infusi e succhi, ma sono consumate normalmente anche come alimento. L'ortica comune è infatti consumata - previa bollitura - ripassata in padella come verdura o usata per preparare minestre, frittate e ripieni.


libro consigliato:Castore Durante, “Herbario Nuovo” (1585)




mercoledì 3 agosto 2022

La salicornia, proprietà e come cuocerla

 



LA SALICORNIA O ASPARAGO DI MARE:
E' una pianta erbacea stagionale e spontanea della famiglia delle Chenopodiacee, la si trova soprattutto nelle zone litoranee del Mediterraneo e del Sudafrica, nelle paludi, negli stagni e nei suoili salini. In Italia la troviamo anche nella laguna di Venezia, sotto Trieste, nella zona litoranea del mar Adriatico, sotto Livorno e nelle isole del mar Tirreno. 
Si presenta sotto forma di cespuglio, in un agglomerato di rami cilindrici molto simili agli asparagi selvatici. 
Il fusto in inverno è di colore verde grigiastro, mentre d'estate tende al rosso. Viene raccolta nel periodo estivo, dalla fine di maggio, ed è possibile trovarla in commercio per tutto il mese di agosto e anche nei primi giorni di settembre. Ma se un tempo era rarissima da trovare presso i fruttivendoli, oggi la si trova più spesso, ma sempre con parsimonia.
PROPRIETA': 
Ricca di sali minerali, liquidi e vitamine, è un alimento per chi ha problemi di drenaggio e ha bisogno di sostanze depurative e diuretiche ed è dunque indicato in generale per tutti i problemi di origine nefrologica. Grazie allo iodio esercita poi un effetto calmante sull'organismo, mentre le vitamine C e B sono molto utili per combattere molte patologie che nascono dalla carenza di vitamine (come lo scorbuto).
CUCINARLA:
Dal sapore amarognolo e leggermente acidulo, di solito la parte superiore della salicornia, ei germogli sono bolliti e serviti con olio, sale e limone. È presentata normalmente insieme al pesce o a crostacei poiché grazie alla sua forte componente salina si presta particolarmente a questo tipo di piatti, ma anche nelle zuppe, frittate o come condimento per primi di mare è sublime e, come i suoi parenti asparagi si presta molto a essere accostata alle uova. Si può poi passare sott'olio o sott'aceto, per consumarla durante l'anno, o infine servirla in tempura per renderela più croccante. Gli chef la fanno essiccare, la polvere in polvere e la pasta come condimento saporito.

  


 

martedì 2 agosto 2022

Proprietà della curcuma

 

Proprietà della curcuma

La curcuma è una spezia ricca di proprietà benefiche. Ad esempio, il consumo di curcuma migliora il funzionamento di stomaco e intestino e per di più aiuta a combattere il colesterolo, poiché facilita lo smaltimento dei lipidi in eccesso. Proprietà antinfiammatorie


Proprietà antiossidanti

Proprietà coleretiche

Proprietà antitumorali

Proprietà cicatrizzanti

Proprietà digestive

Proprietà antidepressive

Proprietà antibatteriche

Proprietà antidolorifiche

Proprietà disintossicanti

Previene e riduce le infiammazioni

Allevia i dolori articolari

Benefica per cervello e sistema nervoso

È un antidolorifico naturale

Protegge il fegato

Aiuta la digestione

Limita l’azione dei radicali liberi

Rafforza il sistema immunitario

Previene il diabete di tipo 2

Aiuta l’organismo a disintossicarsi

Previene le infezioni batteriche

Favorisce la cicatrizzazione delle ferite

Contribuisce all’efficacia dei farmaci antidepressivi

Aumenta la memoria

Incrementa la capacità di auto-guarigione del cervello

Aiuta a prevenire e a contrastare i tumori


La dose consigliata di curcuma da assumere ogni giorno va da 3 a 5 grammi, quindi circa un cucchiaio o poco meno se consumata in polvere. Gli studi hanno però sottolineato come il problema di questa spezia sia soprattutto quello della scarsa bio-disponibilità, ovvero la difficoltà per il nostro organismo di poterla assorbire e quindi utilizzare al meglio. Si è visto però che, per migliorare questo aspetto, è ottimo associarvi un po’ di pepe nero (basta una puntina di cucchiaino) o in alternativa un grasso (ad esempio l’olio d’oliva).



Tenete presente che: per mantenere al meglio le proprietà di questa spezia è bene utilizzarla a crudo, ovvero metterla solo a fine cottura, evitando così la dispersione di alcuni dei suoi principi nutritivi. Inoltre, per assimilarla meglio è ottimo associarvi un po’ di pepe o un grasso (ad esempio l’olio d’oliva). Ricordate queste due cose importanti anche se ideate delle nuove ricette…
Altro suggerimento è quello di non assumerne dosi eccessive (che possono essere controproducenti) e soprattutto di non assumerla proprio in caso di calcoli biliari (salvo diversa indicazione di medico che avrà valutato la situazione nello specifico).


Come preparare il latte d’oro alla Curcuma?

Ingredienti

¼ di tazza di curcuma
½ tazza d’acqua
1 tazza di latte (anche vegetale)
1 cucchiaino di olio di mandorle
Miele
La preparazione del latte d’oro alla curcuma è molto semplice:

Bollite l’acqua insieme alla curcuma mescolando lentamente fino a che il composto non si asciuga e diviene un pochino più denso. Una volta pronta, la miscela può essere conservata in frigorifero e utilizzata per 40 giorni.
Per ogni tazza di latte d’oro che si vuole preparare è necessario mescolare ¼ di cucchiaino del composto realizzato con la curcuma in una tazza di latte aggiungendo poi un cucchiaino di olio di mandorle dolci (mi raccomando quello per uso alimentare!).
Si riscalda a piacimento e infine si aggiunge il miele, in quantità variabile a seconda dei gusti. Se volete far diventare questa bevanda ancora più gustosa, frullatela! Diventerà così bella spumeggiante e potrete poi spolverarla con un po’ di cannella.

A cosa serve?
Lenire dolori muscolari e articolari
Come antinfiammatorio naturale
Calmare tosse e raffreddore
Alleviare i disturbi respiratori
Depurare il fegato
Migliorare la digestione
Contrastare i crampi mestruali
Regolare il metabolismo
Abbassare il colesterolo
Stimolare le difese immunitarie

Una testimonianza trovata in rete:
La mia vicina di casa aveva quella che sembrava una specie di artrite su mani e avambracci, aveva le dita che faticavano a raddrizzarsi del tutto, i polsi che facevano molta fatica a muoversi e era disperata perché è una donna anche giovane con due figli, un'attività sua, quindi le cose da fare ce le ha, ha provato di tutto, anche punture ecc; alla fine, dopo mesi di terapie totalmente inutili, ha smesso di prendere tutto e ha preso solo la curcuma, alla mattina sotto forma di Golden Milk, e durante il giorno un pizzico nei pasti, magari nell'insalata, o nella carne ecc. In neanche un mese è guarita completamente e ora sta bene ormai da 5 anni, non le è più tornato.
Ricorda solo che la curcuma per essere assimilata al meglio dal nostro organismo ha bisogno di olio (anche vegetale) e pepe, soprattutto pepe, anche nel Golden Milk la mattina mettici un cucchiaino di olio di semi e un pizzico di pepe, sempre!